Legionella: significato e scoperta
La legionella è un batterio definito come bacillo “gram-negativo” in grado di sopravvivere nell’acqua e nel fango e che si trasmette per via aerea.
La legionella si sviluppa, infatti, attraverso l’inalazione aerea di acqua o liquidi che ospitano il bacillo.
La malattia che ne deriva, definita legionellosi, è un’infezione polmonare causata dal batterio Legionella pneumophila.
Il nome è stato coniato alla fine degli Anni Settanta, quando un’epidemia si diffuse tra i partecipanti al raduno della Legione Americana in un Hotel di Philadelphia.
Ben oltre duecento persone contrassero questa forma di polmonite precedentemente non conosciuta, e alcune morirono.
La fonte di contaminazione batterica fu identificata nel sistema di aria condizionata dell’albergo.
Gli effetti della legionella sull’uomo
Il batterio della legionella si sviluppa in determinate condizioni ambientali, che devono sussistere contemporaneamente affinché possa diventare pericoloso per la salute.
La legionellosi viene generalmente contratta per via respiratoria, mediante inalazione o micro-aspirazione di aerosol, in cui è contenuto il batterio.
Più le gocce sono piccole, maggiore è la loro pericolosità, poiché riescono a raggiungere più facilmente le vie respiratorie.
Il bacillo può svilupparsi in due malattie: malattia dei legionari e febbre di Pontiac (malattia simil influenzale, più lieve), chiamate legionellosi.
L’infezione interessa le basse vie respiratorie: il tasso di mortalità è piuttosto elevato e spesso richiede un ricovero.
La legionellosi, contrariamente a quanto si possa pensare, non può essere contratta bevendo acqua contaminata bensì è necessario respirare un aerosol di acqua contaminata.
Inoltre, è esclusa la trasmissione diretta tra esseri umani.
L’aerosol infettante può essere generato da:
- Apertura di una doccia o di un rubinetto chiuso da diverso tempo
- Vasche per idromassaggio e piscine non adeguatamente trattate
- Sciacquone di impianti igienici se inutilizzati
- Bagni turchi e saune se non adeguatamente trattate e sanificate
- Torri di raffreddamento/condensatori evaporativi se non adeguatamente trattati
- Impianti di irrigazione
- Fontane ornamentali specialmente in ambienti interni
Il rischio di contrarre la legionella, oltre che dalla presenza e dalla carica del batterio, dipende da molteplici fattori.
Fattori di rischio della legionellosi
Il bacillo della legionella prolifera quando:
- la temperatura si aggira tra i 25 e 42 gradi
- si è in un ambiente ricco di ossigeno
- vi è la presenza di fonti di nutrimento come alghe, calcare, biofilm, ioni di ferro, ruggine o materiale organico
Altri fattori sono:
- l’utilizzo di gomma e fibre naturali per guarnizioni
- le attrezzature presenti negli impianti in grado di formare aerosol
- la presenza di tubature con flussi d’acqua assenti o minimali (rami morti)
Infine, non va dimenticato l’ospite del batterio, ossia l’uomo, in quanto le caratteristiche peculiari (età, patologie croniche) e le abitudini (ad esempio il fumo) possono giocare un ruolo importante sulla probabilità di contrarre la malattia e sulla gravità con cui si manifesta la malattia.
Gli individui più sensibili al batterio della legionella sono infatti le persone anziane, immunodepressi, fumatori ed ex fumatori.
Legionella: i punti critici dove potrebbe annidarsi
La legionellosi è causata nel 90% dei casi dal batterio, del quale sono state identificate più di 60 specie diverse suddivise in 71 sierotipi.
La legionella è presente negli ambienti acquatici naturali e artificiali:
- acque sorgive (anche termali)
- fiumi
- laghi
- fanghi
Da questi ambienti il batterio raggiunge quelli artificiali, come ad esempio condotte, impianti idrici di edifici civili o industriali.
Serbatoi, tubature, fontane e piscine, possono agire come amplificatori e disseminatori del microrganismo, creando una potenziale situazione di rischio per la salute umana.
I sistemi idrici delle strutture turistiche e termali sono molto esposti al rischio legionella: nelle linee guida viene esplicitato che l’analisi di tale rischio deve essere effettuata regolarmente, con periodicità biennale, preferibilmente annuale, e comunque ogni volta che ci sia motivo di pensare che la situazione si sia modificata.
A favorire la crescita batterica sono:
- i fenomeni di incrostazioni
- i depositi calcarei
- l’usura dovuta alla corrosione
- le ostruzioni nelle tubazioni idriche
- reti di distribuzione estese (con punti di giunzione morti)
- la presenza di condizioni di ristagno (serbatoi di accumulo acqua e boiler)
I batteri della legionella, però, non si trovano singolarmente nelle acque.
In presenza di protozoi (amebe e ciliati), di alghe verdi e di biofilm batterici, la legionella diventa un parassita, utilizzando gli ospiti anche come mezzo di diffusione e protezione da agenti esterni.
Tali batteri si moltiplicano all’interno di protozoi che gli forniscono nutrimento e protezione dalle condizioni ambientali sfavorevoli, quali la temperatura elevata e la presenza di disinfettanti.
Prevenzione e trattamento della legionella
La legionella è sottoposta a sorveglianza speciale da parte dell’OMS.
La crescita del batterio è ottimale quando l’acqua ha una temperatura tra i 35°C e i 37°C.
I batteri entrano in uno stato dormiente al di sotto dei 25°C, intorno ai 45°C la legionella smette di moltiplicarsi e muore a temperature superiori ai 50°C.
In caso di proliferazione, è necessario effettuare una sanificazione dell’impianto e applicare un trattamento biocida.
Ci sono infatti prodotti chimici specifici, oltre a trattamenti di disinfezione.
Questi permettono di avere un impianto periodicamente pulito ed efficiente.
Per andare a ridurre il rischio e la probabilità che la malattia si verifichi, è fondamentale effettuare una corretta valutazione del rischio.
La prevenzione delle infezioni si basa essenzialmente sulla corretta progettazione e realizzazione degli impianti tecnologici (che comportano un riscaldamento dell’acqua o la sua nebulizzazione) e ad una corretta manutenzione di impianti idrici.
Sono considerati impianti a rischio quelli idro-sanitari, gli impianti di condizionamento con umidificazione dell’aria ad acqua, gli impianti di raffreddamento a torri evaporative o a condensatori evaporativi, gli impianti che distribuiscono ed erogano acque termali, le piscine e le vasche idromassaggio.
In primis è necessario analizzare gli schemi degli impianti in modo analitico, per individuare i punti critici.
Il focus deve puntare sulla ricerca di eventuali punti di ristagno dell’acqua o in cui il defluire dell’acqua non è costante.
Successivamente bisogna capire l’effettivo utilizzo delle differenti aree della struttura: la bassa occupazione può favorire la proliferazione batteriologica.
Nelle linee guida per la prevenzione ed il controllo della legionellosi viene indicato il protocollo di controllo del rischio legionellosi le cui tre fasi sono:
- Valutazione del rischio
- Gestione del rischio
- Comunicazione del rischio
Il protocollo deve essere applicato laddove siano presenti impianti potenzialmente a rischio legionellosi.
Molteplici sono i metodi di prevenzione e controllo della contaminazione che possono essere adottati, singolarmente o in combinazione, previa valutazione del singolo impianto, del sistema idrico e dell’ambiente nel quale si opera.
Alcuni esempi di trattamenti che possono essere adottati per prevenire e controllare la contaminazione del sistema idrico, possono essere:
- decalcificazione e disinfezione
- filtrazione al punto di utilizzo
- trattamenti termici
- irraggiamento UV
- clorazione
- disinfezione
- ozonizzazione
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